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In a Lavender Field As A Butterfly Under The Stars

Coordinate

Gli asterismi delle costellazioni dell’Orsa Maggiore e dell’Orsa Minore sono sicuramente tra i più noti dagli appassionati di astronomia.
Entrambe le costellazioni sono delineate mediante l’allineamento di almeno 7 stelle principali che ne disegnano a primo sguardola forma di un mestolo o di un carro. Gli antichi greci, che hanno attribuito ad ogni costellazione un mito, riconoscevano nell’Orsa Maggiore l’animale in cui si trasformò la ninfa Callisto.
Callisto, ninfa al seguito di Artemide, venne sedotta da Zeus che nel frattempo aveva assunto le sembianze della dea della caccia. Ella non riuscì a nascondere la sua gravidanza alla sua dea che, adirata, la caccio dal suo seguito. Successivamente Era, moglie di Zeus, gelosa suo tradimento, trasformò Callisto in un’orsa che venne portata in cielo assumendo la forma della costellazione dell’Orsa maggiore mentre il figlio venne trasformato nella costellazione dell’orsa minore.
Questa è solo una versione del mito ed altri racconti si associano alle due costellazioni.
Le stelle principali della costellazione dell’Orsa maggiore sono Alkaid, Mizar e Alcor (una doppia prospettica), e Alioth per il manico. Megrez, Phecda, Merak, Dubhe per il quadrilatero (letto in senso antiorario).
Le stelle principali dell’Orsa Minore sono: Polaris, Yildun, Erodelus per il manico. Ahfa, Anwar, Pherkard e Kochab per il quadrilatero (letto in senso antiorario).
Come è possibile osservare leggendo il nome delle stelle, la stella polare appartiene all’Orsa Minore ed è il principale elemento di interesse per queste due costellazioni. Essa infatti coincide, con un buon grado di approssimazione, il polo nord celeste ovvero il fulcro di rotazione per le stelle dell’emisfero boreale.
Per identificare la stella polare nel cielo settentrionale, basta identificare le sette stelle della costellazione dell’Orsa Maggiore (più brillanti di quelle dell’orsa minore) e immaginare di collegare con una linea Merak e Dubhe e di prolungarla fino ad incontrare la stella polare.
Questa immagine può definirsi come una fotografia macro ambientata sotto le stelle. Il primo soggetto che compare alla vista è la farfalla (Papilio machaon) posata sui fiori di lavanda. La messa a fuoco su un soggetto così vicino ha sfocato le stelle del cielo fino a renderle dei piccoli cerchi. Con essi è possibile identificare facilmente la forma dell’asterisma delle due costellazioni ma anche il colore proprio delle stelle. Non è un caso che Kochab e Dubhe appaiono più calde rispetto alle rimanenti stelle di colore tendente al blu. L’intera immagine appare luminosa perché illuminata dalla luce gentile della Luna prossima all’ultimo quarto nella notte tra il 20 e il 21 Giugno.
Un’ultima nota merita il campo di lavanda coltivato dall’azienda Lavanda di Sicilia che rappresenta una eccellenza nelle coltivazioni di nicchia della regione.
Questa immagine è delicata e sognante e mostra, nell’armonia degli elementi e dei colori, tutta la bellezza della natura.

Canon 6d, Sigma 20mm, f/2.8, iso 3200, 20 sec,